Category: Fasci Italiani Estero
La costituzione dei “fasci all’estero” si fa risalire al luglio del 1923, in occasione della seduta del gran consiglio in cui venne trattata la questione degli emigrati italiani all’estero, per la tutela da parte dello stato dei diritti di questi cittadini affinchè fossero equiparati a quelli dei lavoratori delle nazioni ospitanti.
Alcuni fasci sorsero già prima del 23, appoggiandosi alla “lega italiana per la tutela degli interessi nazionali”.
Pur facendo capo al movimento fascista italiano, i fasci all’estero, mantennero buona parte delle loro strutture in forma autonoma, anche in considerazione delle situazioni politiche e culturali dei paesi ospitanti, onde evitare il più possibile azioni ostili nei loro confronti.
I fasci all’estero no sarebbero mai stati considerati come sezioni di partito,ma soltanto associazioni di persone che condividendo lo spirito e la dottrina fascista ne valorizzavano lo spirito e l’azione rivoluzionaria.
Essi dovevano attenersi a ben precise regole di comportamento:
1) I fascisti che sono all’estero devono essere ossequienti alle leggi del paese che li ospita.
2) Non partecipare a quella che è la politica interna dei paesi dove i fascisti sono ospitati.
3) Non suscitare dissidi nelle colonie, ma piuttosto sanarli.
4) Dare esempio di probità pubblica e privata.
5) Rispettare i rappresentanti dell’italia all’estero ed obbedire alle loro direttive
6) Difendere l’italianità nel passato e nel presente.
7) Fare opera di assistenza fra gli italiani che si trovano in stato di bisogno.
8) Essere disciplinati all’estero come io esigo ed impongo che gli italiani siano disciplinati all’interno.
Mussolini